perché decarbonizzare

L’industria italiana: vero motore della transizione ecologica

L'industria italiana: vero motore della transizione ecologica

Acciaio, chimica, ceramica, carta, vetro, cemento e fonderie occupano 700 mila persone e producono il 5% della ricchezza italiana. Con un ambizioso piano di investimenti potrebbero ridurre del 40% le loro emissioni, sostenendo 150 mila posti di lavoro e contribuendo per 10 miliardi al PIL.

La rivoluzione verde deve partire dall’industria. Senza ridurre le emissioni di gas serra delle imprese a monte della filiera produttiva, l’Unione europea e l’Italia non completeranno a fondo il processo di transizione ecologica. 

Acciaio, Chimica, Ceramica, Carta, Vetro, Cemento e Fonderie sono settori indispensabili e strategici per l’economia del Paese, la cui produzione implica allo stato attuale l’emissione di gas climalteranti. 

Secondo uno studio realizzato da BCG Italia in collaborazione con Interconnector Energy Italia, questi sette settori sono responsabili del 20% del totale nazionale per le emissioni dirette (Scope 1). Accelerarne il percorso di decarbonizzazione è quindi un imperativo ambientale ma anche economico: considerando anche l’indotto, questi segmenti industriali danno lavoro a 700 mila dipendenti nel Paese, generando ben 88 miliardi di euro di valore aggiunto lordo, il 5% del totale nazionale.

Acciaio, Chimica, Ceramica, Carta, Vetro, Cemento e Fonderie sono poi i terminali primi e ultimi dell’economia circolare, trovandosi in prima fila nel riutilizzo degli scarti delle altre filiere e nel valorizzare i sottoprodotti di produzione. Si pensi al ruolo delle cartiere nel riciclo dei rifiuti, o all’infinito ciclo dell’acciaio.

Per tutte queste ragioni nessun piano di decarbonizzazione può prescindere da una strategia a lungo termine in grado di ridurre l’impatto ambientale dei settori energivori, preservando al contempo il loro ruolo economico e sociale. 

La sfida è impegnativa dal punto di vista finanziario, organizzativo e tecnico. I processi di produzione industriali, seppur sempre più efficienti, continueranno a richiedere grandi quantità di energia.

Il raggiungimento degli obiettivi europei richiederà uno sforzo senza precedenti che, accompagnato con azioni di sostegno adeguate, potrà imprimere una svolta decisiva alla sostenibilità dell’industria italiana, con importanti ricadute in termini economici.